Era una di quelle domande che ti tormentano giorno e notte: ma da dove arriva il caffè delle macchinette del caffè? Com’è possibile che in pochi secondi una scatola di plastica e metallo prepari macchiati e lunghi senza nemmeno la supervisione di un barista? Poi, un giorno, armato di cacciavite, aprii uno di questi aggeggi.
Ciò che vidi fu incredibile: gli àchidi, bizzarri esserini dalla perenne smorfia. Vivono nel sottosuolo e controllano macchinette del caffè e altre diavolerie simili, che sono al centro della loro robusta economia. Generalmente sono innocui, ma tendono ad innervosirsi quando qualcuno inserisce nella macchinetta monete del vecchio conio. Parlando con quello che credo fosse il loro leader scoprii che vanno ghiotti per le mandorle armelline.
Presto tornerò a trovarli.
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