Mi capita spesso di assistere a buffe scenette, grotteschi episodi dai bizzarri personaggi all’altezza di un racconto di Stefano Benni. Alcuni di quei momenti vanno persi, dimenticati, altri invece diventano disegni. Come questo.
Ieri io e la mia ragazza eravamo al cinema, in centro, mancavano pochi secondi all’inizio del film mentre un ritardatario signore si dirigeva verso una poltroncina ancora libera nella fila davanti alla nostra. I religiosi momenti di silenzio prima del film furono spezzati dalla breve e bizzarra conversazione dei due protagonisti “Mi scusi, quel posto è libero?” “E che vuole che ne sappia io!?”. L’inaspettata quanto scontrosa risposta causò comprensibile ilarità negli altri spettatori. Il ritardatario signore, dopo qualche istante di imbarazzante silenzio, chiese al suo interlocutore di farlo passare (come se non fosse sottointeso!) marito e moglie si alzarono, il ritardatario signore raggiunse la poltroncina, i tre si sedettero e il film iniziò.
Un buffo episodio che, per quanto semplice, non volevo dimenticare :D