Nocciolata? Naaaah. Marmellata di pesche? Macché! In Argentina molto di meglio, el dulce de leche. In questo racconto-ricetta non parlo di un dulce de leche qualunque, ma di quello di mia nonna, Marta Alicia Moreira.
Me faltas mucho, nona <3
Nocciolata? Naaaah. Marmellata di pesche? Macché! In Argentina molto di meglio, el dulce de leche. In questo racconto-ricetta non parlo di un dulce de leche qualunque, ma di quello di mia nonna, Marta Alicia Moreira.
Me faltas mucho, nona <3
L’andata è stata facile: mi sono alzato, ho agilmente attraversato tutta la sala della pizzeria e mi sono felicemente rifugiato in bagno. Il ritorno non è stato altrettanto fortunato: a sinistra il banco dei dolci, a destra un muro bianco e proprio nel centro del passaggio, a due metri dal mio tavolo, due noncuranti ragazzotti parlavano dell’ultima canzone di Gino Franzi, impedendomi di raggiungere la mia pizza panna-speck-felicità. Ho aspettato, ho aspettato, ho aspettato…
… appena riesco a raggiungere il tavolo vi aggiorno.
Ho fatto un errore, lo confesso. Sono andato al Good Expo (fiera enogastronomica di Udine). E pensare che la mia ragazza mi aveva messo in guardia: Guarda che non è niente di che, poca sostanza a prezzi esagerati! Ma io, stolto, ho insistito e ci siamo andati lo stesso.
Credevo che alla fiera del cibo avrei mangiato molto cibo! E di cibo ce n’era tanto in effetti, quello che mancava era un onesto rapporto prezzo/quantità/qualità: formaggio a mille mila euro all’etto, salame a quindicimila ghinee all’oncia e miele per cui serviva accendere un’ipoteca sulla casa. Ma la cosa più assurda che ho visto è stato il piatto fantasia: 5 euro in cambio di tre pezzi di pane, qualche oliva, delle fettina di salame e dei pezzettini di formaggio. Con la scusa del bio e doc quelle portate, in passato cibo di poveri contadini, erano diventati piatti proibitivi per stolti avventori domenicali. Non potete immaginare in quanti hanno comprato quei piatti così fantasiosi.
Ma anche no! Siamo andati via a pancia vuota. In un supermercato si trova più qualità a prezzi più onesti.
Ero seduto, tranquillo e felice mentre aspettavo di vedere Sandra Bullock e George Clooney fare a gara di apnea (Gravity). Poco prima del religioso momento-trailer che precede i film si è seduto accanto a me un tizio con una confezione enorme di popcorn da una parte e un ettolitro di cocacola dall’altra. Non era tanto il fastidio dell’incessante CRONC CRONC CRONC generato dalla sua mascella a causare il mio disappunto quanto l’insopportabile lezzo dolciastro dei popcorn zuccherati che rapidamente stava saturando l’intera sala lasciando poco spazio per l’ossigeno (il che di fatto ha reso il film molto più realistico). Perché perché perché ancora non esiste una legge europea che vieti i popcorn nei cinema?
Prima di iniziare a leggere bisogna creare l’atmosfera giusta: metti in play qui sotto!
NO! Ti prego, no!
Come no? Tu ami polenta e salsiccia!
Delia, è agosto, ci sono almeno 39 gradi!
E allora cosa proponi? Il frigo è vuoto, al massimo possiamo fare pasta all’aglio, come ieri!
E la mozzarella?
La mozzarella non c’è più…
Che vuol dire non c’è più?
La signora Farini questa mattina mi ha chiesto se ne avevo una, suo figlio è in Croazia e da sola non se la sentiva di andare al supermercato: ha paura.
Ah.
Beh, potresti…
NO! Fuori ci sono 39 gradi e l’umidità è all’89%, ho controllato prima in terrazza.
E allora non abbiamo altra scelta: polenta!
Ma sei matta?!
Se non vuoi andare al chiosco faccio la polenta, sono stufa della pasta! Tra l’altro è finito anche il grana.
Ma Armando è chiuso per ferie! Dovrei andare fino al Despar dall’altra parte della città solo per un po’ di feta e prosciutto! Con 39 gradi, umidità al 89% e 1015 ettopascal!
Feta e prosciutto? Io non voglio feta e prosciutto!
Delia, fa caldo, bisogna mangiare cose da caldo!
Ah.
Eh!
Beh, allora che decidi? Polenta o feta?
Va bene va bene, ma mi fermo anche a comprare la gazzetta!
Prendi anche della rucola, grana, un pomodoro e due yogurt alla stracciatella.
Eh, e poi?
Beh, già che ci sei prendimi anche una spazzola nuova, di quelle grandi, come quella che mi si è rotta.
Giorgio afferrò il portamonete, un sacchetto di buon vecchia plastica (quelli bio si rompono subito) e uscì di casa. In realtà fuori c’erano 40 gradi.
Delia sorrise compiaciuta: erano giorni che non poteva pettinarsi, ma neanche morta sarebbe uscita con quel caldo. Mangiarsi di nascosto la mozzarella aveva funzionato.