Author: Daniel
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Residenza Arcadia (per ora)
Non so se lo sapete già o meno, nel dubbio ve lo ridico: sto lavorando ad una graphic novel (o fumetto, o coso con le immagini e il testo, il nome non importa) che uscirà nella primavera del 2017, pubblicata da Bao Publishing.
Fra un anno! Sembra tanto, lo so, ma sono tante anche le cose che devo fare: testi, bozzetti, definitivi, colori, correzioni, pizzerie nuove da provare e devo ancora iniziare a guardare Daredevil! Troppa roba, troppa!
La storia è del tutto inedita. Avevo tanta voglia di raccontarla, con molte tematiche e personaggi a cui tengo tanto e… beh lo so che non vale se sono io a dirlo, ma sta venendo cojonuda (come diciamo in Argentina)! Michele Foschini (Bao Publishing) quando ha letto il soggetto mi ha risposto “WOW, mi hai sorpreso!”. Il giorno dopo ho iniziato a scrivere i testi. E ora li ho praticamente finiti (due mesi dopo su per giù).
Un titolo (del tutto provvisorio) c’è già: Residenza Arcadia.
Questo è il Cliff che avevo disegnato per i ragazzi di Bao qualche tempo fa.
Quando penso ad una storia per prima cosa cerco delle musiche giuste, adeguate, ed essendo io un appassionato di colonne sonore, mi sono basato su un bel po’ di soundtracks: ho usato le musiche di Magnolia (Jon Brion), About Schmidt (Rolfe Kent), Moon (Clint Mansell), L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (Nick Cave/Warren Ellis) Ruby Sparks (Nick Urata), V per Vendetta (Dario Marianelli)… e non fatevi ingannare: le colonne sonore le uso per immaginare, nella mia testa non hanno niente a che vedere con il film per cui sono state composte!
Beh, stay tuned ;)
L’Ungaretti moderno
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Breve storia di una liaison mancata
Ieri in pizzeria ho visto una scena simpatica, una breve storia che, per quanto semplice, meritava di essere disegnata.
Un uomo e una donna, seduti a due tavoli diversi, l’una accanto all’altro, da soli. Entrambi mangiavano spaghetti quasi all’unisono.
Non avendo preso il secondo lei ha finito prima di lui. Si è alzata, si è abbottonata il cappotto, si è sistemata la sciarpa, ha pagato e, molto silenziosamente, è uscita.
Dopo il secondo lui ha concluso la sua cena con il dolce (probabilmente crema catalana) e il caffè. Finito il tutto si è asciugato il sudore del collo con il tovagliolo di stoffa della pizzeria, ha pagato, ha salutato i camerieri ed è uscito.
Non sapró mai se era la prima volta che capitava, non saprò mai se ricapiterà e magari se nascerà una storia tra i due, come nei peggiori film romantici che passano su canale 5 di domenica pomeriggio. Ma meglio così, il dubbio spesso è più interressante.